Sono nata a Genova, il 10 febbraio 1948. Laureata in matematica, ho insegnato per tanti anni in un liceo scientifico statale, non so con quali risultati, ma di certo con passione.
Mi è difficile scrivere altro su di me. Ai lettori ho dato molte vite, forse come schermo della mia.
Da quando ricordo ho sempre desiderato scrivere. In prima media un’insegnante ha chiesto: “Che cosa volete fare da grandi?” Quando è stato il mio turno ho risposto: “Scrittore”. Una risata generale.
Ho quindi tenuto sotto controllo la mia passione per tanti anni, ma nel 1986 ho ceduto: leggendo su “Segretissimo” Mondadori il bando per un racconto di spionaggio, non ho resistito e ho spedito. Dimenticando (non so ancora se è stato volontario) di accludere i miei dati.
Sono stata cercata tramite la rivista perché avevano apprezzato il mio racconto, Una donna comune, e volevano pubblicarlo.
Ho cominciato così. Scrivendo nel poco tempo che la professione d’insegnante liceale e la vita famigliare mi lasciavano.

È stato ed è ancora abbastanza faticoso, ma mi piace inventare storie, scriverle, lavorarci sopra fin quando non sono come devono essere. Storie… Ho sempre rifiutato di chiudermi in un genere, perché la vita è varia, si evolve.

Sì, la mia intenzione è sempre stata quella di non chiudermi in un genere, ma gli imprevisti esistono. Nel 2001 avevo già scritto un romanzo giallo, Per sapere la verità, ambientato in Italia, oltre ad alcuni romance contemporanei e storici. Ed è capitato l’imprevisto: ho scoperto, per caso, che a Genova era nata una nuova casa editrice, Fratelli Frilli Editori, e che questa stava pubblicando autori italiani e storie ambientate a Genova.

Ho controllato l’indirizzo. Comodissimo, a metà strada fra casa e stabilimento balneare. Ho telefonato e ho preso un appuntamento con Marco Frilli. Gli ho portato il mio romanzo, Camelie.

Marco mi ha telefonato pochi giorni dopo, dicendo che gli piaceva e l’avrebbe pubblicato; mi aspettavo richieste di modifiche e una arrivò: cambiare il titolo. Così è nato Morte a domicilio, il primo noir con protagonista il commissario Antonio Mariani, il numero 6 della collana noir della Fratelli Frilli Editori.

Da allora a oggi, autunno del 2019, non sono riuscita a uccidere Antonio che, insieme alla sua famiglia e ai suoi colleghi, è diventato protagonista di venti romanzi, includendo un romanzo scritto a quattro mani con Rocco Ballacchino e Testimone, una raccolta di racconti organizzati in modo cronologico, come fossero tante puntate di una vicenda.

Quindi non sono riuscita a uccidere Antonio Mariani. A rendere ancora più stretto il rapporto con il genere noir e la Fratelli Frilli Editori ha contribuito, nel 2017, un nuovo personaggio Teresa Maritano, anzi la coppia Teresa Maritano e Marco Ardini, protagonista del noir Nessun ricordo muore, primo romanzo di una trilogia.

Ma fedele al mio proposito di non chiudermi in un genere, ho continuato a scrivere romance storici (quelli per Mondadori sono tutti di ambientazione italiana), contemporanei.

Essendo la pagina introduttiva, ritengo opportuno fornire alcune indicazioni:

  • ho indicato le mie pubblicazioni in ordine cronologico, l’elenco non è completo, perché raramente ho tenuto conto di romanzi e racconti pubblicati su riviste.
  • ho indicato alla voce MARIANI i romanzi dedicati al mio protagonista Antonio Mariani.
  • ho indicato alla voce MARITANO i romanzi dedicati alla coppia Maritano Ardini.
  • la voce Romance? Non ho ancora deciso come organizzarla.
  • alcuni miei racconti e romanzi, pubblicati soltanto in cartaceo, non sono più reperibili, ma ne ho donati alcuni a blog amici, quindi (poco per volta) indicherò nelle pubblicazioni in ordine cronologico dove è possibile leggerli gratis.
  • per altri blog ho scritto articoli, anche per questi inserirò (con calma) i link.